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Risultati: 4


Maria Pia Abbracchio
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Area STEM: Scienze biomediche e biotecnologie

Competenze: farmacologia cellulare e molecolare

Parole chiave: Alzheimer, coronavirus, Covid-19, farmaci, ictus, infarto miocardico, malattie degenerative, medicina preventiva, pandemie, sclerosi multipla, terapia, trauma cerebrale, vaccini

Regione: Lombardia


Funzione/Ruolo

Professoressa ordinaria di Farmacologia, Pro-Rettrice Vicaria, Pro-Rettrice delegata al coordinamento e alla promozione della Ricerca, Università degli studi di Milano. Presidente della Fondazione Filarete, Milano.

Percorso professionale

Dopo la laurea in Farmacia all'Università degli Studi di Milano nel 1979, prosegue gli studi attraverso una specializzazione in Tossicologia Sperimentale presso la stessa università nel 1984. Nel 1988 consegue un dottorato di ricerca in Medicina Sperimentale a Roma. Durante i suoi studi Maria Pia Abbracchio passa dei periodi di formazione all'estero: nel 1980 è Postdoctoral fellow del dipartimento di Farmacologia della University of Texas di Houston, nel 1992 è "Honorary Research Fellow" della London College University. Contemporaneamente prosegue la sua formazione e le sue ricerche prima come ricercatrice, poi come assistente alla docenza di Neuropsicofarmacologia ed infine nel 1998 come professoressa associata di Farmacologia presso l'Università di Milano. Dal 2002 è professoressa straordinaria e dal 2005 è professoressa ordinaria di Farmacologia nella stessa università. È attualmente responsabile di un gruppo di ricerca costituito da 12 giovani scienziati presso lo stesso ateneo.

Risultati scientifici

I suoi interessi scientifici si concentrano sui ruoli fisiopatologici delle purine, molecole di segnalazione universali che regolano crescita, sopravvivenza e differenziamento cellulare. Ha individuato un nuovo recettore purinergico coinvolto nel differenziamento delle cellule staminali ancora presenti nel cervello adulto e nel cuore, e sta sviluppando nuovi approcci terapeutici che possano, attraverso questo recettore, potenziare la riparazione dei danni presenti in malattie degenerative acute (ictus e trauma cerebrale, infarto miocardico) e croniche (Alzheimer, sclerosi multipla). Nel 2015 Maria Pia Abbracchio e colleghi nell'ambito di uno studio internazionale scoprono come il farmaco anti-infiammatorio per asmatici "Montelukast" possa stimolare la neurogenesi e quindi giovare nei casi di declino cognitivo. Partendo da studi precedenti che dimostravano la maggiore probabilità per pazienti con infezioni sistemiche di ammalarsi di Alzheimer (una malattia caratterizzata da infiammazione cerebrale), il gruppo di ricerca ha scoperto un recettore (GPR17) presente in cellule simil staminali del cervello che producono la mielina, sostanza che riveste i nervi. La scoperta di questo recettore si estende anche all'ippocampo (zona del cervello interessata nel processo di apprendimento e della memoria), e il gruppo di ricerca dimostra che la somministrazione del farmaco anti asmatico sperimentato su topi anziani migliora la capacità di apprendimento. La ricerca sul recettore purinergico GPR17 offre una speranza anche ai malati di sclerosi multipla. Mentre i farmaci attualmente disponibili intervengono a bloccare la progressione della malattia, affiancarli con farmaci che fanno ripartire l'azione di riparazione del danno indurrebbe il sistema nervoso a produrre nuova mielina e, sostenendo i prolungamenti nervosi con le sostanze di crescita presenti nella mielina, si potrebbe finalmente evitare quella neuro-degenerazione che è tipica delle forme progressive e genera disabilità.

Attività editoriali e pubblicazioni

È autrice di circa 180 pubblicazioni scientifiche, tra cui:

(2016) Vigan F, Schneider S, Cimino M, Bonfanti E, Gelosa P, Sironi L, Abbracchio MP, Dimou L. GPR17 expressing NG2-Glia: Oligodendrocyte progenitors serving as a reserve pool after injury. Glia, 64(2):287-99.
(2015) Marschallinger J, Schäffner I, Klein B, Gelfert R, Rivera FJ, Illes S, Grassner L, Janssen M, Rotheneichner P, Schmuckermair C, Coras R, Boccazzi M, Chishty M, Lagler FB, Renic M, Bauer HC, Singewald N, Blümcke I, Bogdahn U, Couillard-Despres S, Lie DC, Abbracchio MP, Aigner L. Structural and functional rejuvenation of the aged brain by an approved anti-asthmatic drug. Nature Communications, 6:8466.
(2015) Fumagalli M, Bonfanti E, Daniele S, Lecca D, Martini C, Trincavelli ML, Abbracchio MP. The ubiquitin ligase Mdm2 controls oligodendrocyte maturation by intertwining mTOR with G protein-coupled receptor kinase 2 in the regulation of GPR17 receptor desensitization. Glia, 63(12):2327-39.
(2014) Zaratin P, Battaglia MA & Abbracchio MP. Nonprofit foundations spur translational research. Trends in Pharmacological Sciences, 35, 552-5.
(2011) Ceruti S, Villa G, Fumagalli M, Colombo L, Magni G, Zanardelli M, Fabbretti E, Verderio C, van den Maagdenberg AM, Nistri A, Abbracchio MP. Calcitonin gene-related peptide-mediated enhancement of purinergic neuron/glia communication by the algogenic factor bradykinin in mouse trigeminal ganglia from wild-type and R192Q Cav2.1 Knock-in mice: implications for basic mechanisms of migraine pain. Journal of Neuroscience, 31:3638-49.
(2011) Fumagalli M, Daniele S, Lecca D, Lee PR, Parravicini C, Fields RD, Rosa P, Antonucci F, Verderio C, Trincavelli ML, Bramanti P, Martini C, Abbracchio MP. Phenotypic changes, signaling pathway, and functional correlates of GPR17-expressing neural precursor cells during oligodendrocyte differentiation. Journal of Biological Chemistry, 286:10593-604.
(2009) Ceruti S, Villa G, Genovese T, Mazzon E, Longhi R, Rosa P, Bramanti P, Cuzzocrea S, Abbracchio MP. The P2Y-like receptor GPR17 as a sensor of damage and a new potential target in spinal cord injury. Brain. 132:2206-18.
(2009) Di Virgilio F, Ceruti S, Bramanti P, Abbracchio MP. Purinergic signalling in inflammation of the central nervous system. Trends in Neurosciences, 32:79-87.
(2006) Abbracchio MP, Burnstock G, Boeynaems JM, Barnard EA, Boyer JL, Kennedy C, Knight GE, Fumagalli M, Gachet C, Jacobson KA, Weisman GA. International Union of Pharmacology LVIII: update on the P2Y G protein-coupled nucleotide receptors: from molecular mechanisms and pathophysiology to therapy. Pharmacological Reviews, 5:281-341.
(2006) Ciana P, Fumagalli M, Trincavelli ML, Verderio C, Rosa P, Lecca D, Ferrario S, Parravicini C, Capra V, Gelosa P, Guerrini U, Belcredito S, Cimino M, Sironi L, (2006) Tremoli E, Rovati GE, Martini C, Abbracchio MP. The orphan receptor GPR17 identified as a new dual uracil nucleotides/cysteinyl-leukotrienes receptor. EMBO Journal, 25:4615-27.

Riconoscimenti e premi

Fra i tanti riconoscimenti ricevuti, è stata nominata da Thomson Reuters "Highly cited scientist", definizione basata sul numero di citazioni ottenute nella letteratura scientifica internazionale che identifica gli scienziati autori delle pubblicazioni più influenti al mondo nel loro settore (meno dello 0,5% di tutti i ricercatori). Nel 2014 è stata insignita dell'onorificenza di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2016 è nominata "in nome di sua Maestà Filippo VI“ Foreign Member Of The Royal Academy Of Pharmacy Of Spain.

Adriana Maggi
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Area STEM: Scienze biomediche e biotecnologie

Competenze: biotecnologie farmacologiche, farmacologia cellulare e molecolare

Parole chiave: coronavirus, Covid-19, farmaci, farmacologia di genere, invecchiamento, malattie metaboliche, menopausa, metabolismo epatico, neuroinfiammazione, recettori degli estrogeni, vaccini, vaccini a RNA o DNA, vaccini innovativi

Regione: Lombardia


Funzione/Ruolo

Professoressa ordinaria di Farmacologia e Biotecnologie e Coordinatrice del Centro di Eccellenza per le malattie Neurodegenerative presso l'Università degli studi di Milano

Percorso professionale

Dopo la laurea in Scienze Biologiche presso l’Università degli studi di Milano nel 1973, prosegue i suoi interessi scientifici con una borsa di studio presso l’Istituto di Farmacologia e Farmacognosia diretto dal professor Rodolfo Paoletti. Vincitrice del Salk Institute - University of Texas Award continua la sua formazione inizialmente presso il Dipartimento di Farmacologia e Neurobiologia dell’Università del Texas, a Houston, negli Stati Uniti e poi presso il Dipartimento di Biologia Cellulare del Baylor College of Medicina sotto la guida del professor Bert O’Malley. Ritornata in Italia nel 1982 come ricercatrice, fonda e dirige un centro modello di collaborazione Università-Industria frutto di una iniziativa dell’Università di Milano e dell’Azienda Farmaceutica Hoffman-LaRoche: il Milano Molecular Pharmacology Lab (MPL). Alla fine degli anni ’80, in qualità di professoressa associata, continua le sue ricerche presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche dell’Università di Milano. Dal 2002 dirige il Centro di Eccellenza sulle malattie neurodegenerative dell’Università di Milano, un centro sperimentale finanziato da un fondo bandito dal Ministero dell’Università e della Ricerca nel quale è direttamente responsabile di un gruppo di ricerca costituito da 20 ricercatori e giovani laureati. Dal 2006 al 2014 fonda e presiede la TOP srl, spin-off dell’Università di Milano. Quale esperta di Biotecnologie Farmacologiche ricopre diverse cariche ministeriali: è membro del Comitato di Consulenza del Primo Ministro Italiano nel settore delle Biotecnologie, Biosicurezza e Scienze della Vita, del Comitato Scientifico “Innovative Medicine Initiative” dell’Unione Europea, dello European ESFRI Working Group for Health and Food, del Council of the European Society for Molecular Imaging (ESMI) ed è delegata del MIUR per l’European Pilot Initiative on Joint Programming on Neurodegenerative Diseases di cui è Vice-Presidente dal 2010. Attualmente è stata nominata dalla Società Americana di Endocrinologia membro della Endocrine Society EU Task force for Endocrine Disrupters e collabora con l’Innovative Medicine Initiative2 in qualità di membro SSG Panel on Neurodegeneration

Risultati scientifici

La ricerca svolta da Adriana Maggi è da sempre incentrata sullo studio delle attività fisiologica svolta dagli estrogeni, con particolare riferimento a organi non-riproduttivi. Gli studi iniziali sono associati alla scoperta che il recettore degli estrogeni è presente in tutte le cellule cerebrali (oligodendrociti, astrociti, microglia e neuroni), anche in aree cerebrali non associate a funzioni riproduttive, bensì legate al controllo di attività emozionali (corteccia frontale, ippocampo). Più recentemente lo studio della attività anti-infiammatoria degli estrogeni attivi nella microglia ha condotto a nuove ipotesi circa la maggiore incidenza di malattie neurodegenerative nei soggetti di sesso femminile e al ruolo del sesso nella risposta a stimoli diversi e insulti di tipo ischemico. Al fine di meglio comprendere l’azione degli estrogeni, Adriana Maggi ha ideato e creato un modello unico per lo studio dell’azione di questi ormoni in organismi viventi e per l’identificazione di nuovi farmaci attivi tramite questi recettori: il topo reporter ERE-Luc. Tale sistema di reporter è stato in seguito utilizzato per la generazione di altri sistemi modello per lo studio di altri recettori (per esempio il recettore dei PPAR) e processi complessi quali stress ossidativo, infiammazione, trasporto di calcio, apoptosi e altri. La disponibilità del modello ERE-Luc per lo studio della attività dei recettori per gli estrogeni ha permesso di dimostrare per la prima volta che nei mammiferi gli estrogeni sono molto attivi a livello epatico. Studi recenti dimostrano che negli organismi di sesso femminile gli estrogeni controllano il metabolismo epatico e la sintesi di lipidi in stretta relazione con l’attività riproduttiva. Tale azione è fondamentale nel differenziare il metabolismo energetico nei mammiferi dei due sessi e la scoperta fatta ha una rilevanza significativa non solo per una migliore comprensione del metabolismo epatico sesso-dipendente, ma anche per la comprensione dei meccanismi eziopatogenetici di una serie di malattie associate con l’invecchiamento e, nella donna, strettamente legate alla post-menopausa.

I risultati delle ricerche fatte hanno aperto una nuova via per la comprensione delle differenze metaboliche tra maschi e femmine permettendo la comprensione delle differenze di sesso/genere nella prevalenza di una serie molto ampia di malattie che includono gran parte delle malattie associate all’invecchiamento (dal diabete alle malattie neurodegenerative) e nel metabolismo epatico dei farmaci e xenobiotici in genere. Inoltre, la scoperta della rilevanza della attività degli estrogeni a livello epatico suggerisce una nuova via per la generazione di formule di sostituzione ormonale nella post-menopausa più efficaci e dotate di minori effetti collaterali.

L’attività di ricerca di Adriana Maggi è stata riconosciuta e supportata da numerosissimi enti finanziatori in campo nazionale e internazionale. Su finanziamento della Commissione Europea la professoressa ha coordinato 4 Consorzi di ricerca europei per lo studio della fisiologia e dell’invecchiamento della donna e degli interferenti endocrini, inoltre più recentemente la sua ricerca è stata finanziata dai Nationals Institutes of Health con un grant RO1 per lo studio dell’invecchiamento della donna e ERC per lo studio della fisiologia di genere.

Attività editoriali e pubblicazioni

È autrice di più di 200 pubblicazioni scientifiche, 6 brevetti e tre monografie. Tra le più recenti pubblicazioni:

(2017) Della Torre S, Maggi ASex Differences: A Resultant of an Evolutionary Pressure? Cell Metabolism, 25:499-505.

(2017) Rizzi N, Rebecchi M, Levandis G, Ciana P and Maggi A. Identification of novel loci for the generation of reporter mice. Nucleic Acids Reserach, 45:e37.

(2016) Della Torre S, Mitro N, Fontana R, Gomaraschi M, Favari E, Recordati C, Lolli F, Quagliarini F, Meda C, Ohlsson C, Crestani M, Uhlenhaut NH, Calabresi L, Maggi A. An Essential Role for Liver ERα in Coupling Hepatic Metabolism to the Reproductive Cycle. Cell Reports, 15:360-71.

(2016) Villa A, Vegeto E, Poletti A, Maggi A. Estrogens, Neuroinflammation, and Neurodegeneration. Endocrine Reviews. 37:372-402.

Benedusi V, Martini E, Kallikourdis M, Villa A, Meda C and Maggi A. Ovariectomy shortens the life span of female mice. Oncotarget  (2015) 6:10801-11.

(2014) Della Torre S, Benedusi V, Fontana R, Maggi A, Energy Metabolism and reproduction, an ancestral balance to be preserved for women health. Nature Review Endocrinology, 10:13-23.

(2012) Villa A, Della Torre S, Stell A, Cook J, Brown M, Maggi A. Tetradian oscillation of estrogen receptor α is necessary to prevent liver lipid deposition. Proceedings of the National Academy of Sciences USA. 109:11806-11.

(2011) Della Torre S, Rando G, Meda C, Stell A, Chambon P, Krust A, Ibarra C, Magni P, Ciana P. and Maggi A. Amino Acid-dependent activation of liver Estrogen Receptor alpha integrates metabolic and reproductive functions via IGF-1. Cell Metabolism, 13: 205-214.

(2010) Rando G, Horner D, Biserni A, Ramachandran B, Caruso D, Ciana P, Komm B. and Maggi A. An innovative method to classify SERMs based on the dynamics of estrogen receptor transcriptional activity in living animals. Molecular Endocrinology, 24: 735-744.

(2009) Brufani M, Ceccacci F, Filocamo L, Garofalo B, Joudioux R, La Bella A, Leonelli F, Migneco LM, Bettolo RM, Farina PM, Ashcroft GS, Routley C, Hardman M, Meda C, Rando G, Maggi A. Novel locally active estrogens accelerate cutaneous wound healing. A preliminary study. Molecular Pharmaceutics, 6: 543-56.

(2003) Ciana P, Raviscioni M, Mussi P, Vegeto E, Que I, Parker MG, Lowik C and Maggi A. In vivo imaging of transcriptionally active estrogen receptors. Nature Medicine, 9: 82-6.

Riconoscimenti e premi

Adriana Maggi ha ottenuto molti premi e riconoscimenti nel corso della sua carriera professionale, fra cui il Salk-Institute-University of Texas Award; il NATO Award for exchange studies, il Lecture Award of the British Endocrine Society, il Premio per la Ricerca Farmindustria-Telethon, il PFIZER Investigator-Initiated Research Award, l’ERC Advanced Grant Award.

Elena Pacella
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Area STEM: Scienze biomediche e biotecnologie

Competenze: farmacologia cellulare e molecolare

Parole chiave: farmaci, malattie rare e degenerative del bulbo oculare, terapie mediche e chirurgiche del segmento anteriore e posteriore dell’occhio, traumi oculari, trombosi retiniche

Regione: Lazio


Funzione/Ruolo

Professoressa associata di Oftamologia all'Università di Roma La Sapienza e Dirigente di primo livello al Pronto Soccorso Oculistico del D.A.I. Testa Collo, Policlinico Umberto I di Roma

Percorso professionale

Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Bari nel 1988, prosegue gli studi attraverso la specializzazione in Oftalmologia all’Università La Sapienza di Roma. Nel 1993 vince una borsa di studio triennale dell’Istituto Superiore di Sanità per la ricerca sulla lotta all'AIDS all’estero (Barcellona, Spagna).
Nel 1996 si  diploma all’European Board of Ophthalmology. Contemporaneamente prosegue la sua formazione e le sue ricerche prima come professoressa a contratto, poi nel 1998 come ricercatrice.
Dal 2011 è professoressa associata di Oftalmologia all’Università di Roma “Sapienza”, dove svolge anche attività di ricerca ed è responsabile del percorso didattico formativo degli studenti della Facoltà di Medicina e Farmacia e degli specializzandi in oftalmologia. Sempre nel 2011 diventa dirigente di primo livello al Policlinico Umberto I, dove attualmente è responsabile dell’UOD di Pronto Soccorso Oculistico.
È referee di progetti di ricerca Cineca per le  seguenti riviste: Clinical Ophthalmology, Clinical Interventions in Aging, International Medical Case Reports Journal, Clinical Optometry, Patient Preference and Adherence, Therapeutics and Clinical Risk Management.

Risultati scientifici

Gli interessi scientifici sono stati inizialmente orientati sulle terapie farmacologiche delle complicanze oculari da HIV e sull’impiego delle tecnologie laser per la correzione delle ametropie. Attualmente i suoi studi sono particolarmente incentrati sui ruoli fisiopatologici delle terapie intravitreali dell’edema maculare diabetico e da occlusione vascolare retinico che regolano i fattori vascolari di crescita nell’ambito di un Clinical Trials.gov NCT02257333 Registro nazionale trombosi venosa retinica Retinal Thrombosis and Atherosclerosis (HEART VISION).

Elena Pacella insieme al suo gruppo di ricerca come evidenziato nelle sue pubblicazioni, è stata fra le prime ricercatrici in Italia a dimostrare che la somministrazione intravitreale di molecole cortisoniche a lento rilascio (device) svolgono un importante effetto antinfiammatorio,  bloccano la produzione della cascata dei mediatori dell'infiammazione (prostaglandine e trombossani derivati dalla sintesi dell'acido arachidonico) e quindi la neovascolarizzazione retinica  nei diabetici con edema maculare non responde agli anti-VEGF, migliorando la funzione visiva ed inoltre bloccano le complicanze, per il periodo della terapia, se si considera che attualmente il 13% dei diabetici in piena attività lavorativa soffre di handicap visivo.

Attività editoriali e pubblicazioni

Elena Pacella è fondatrice ed editorial board della rivista scientifica Senses&Sciences  Dal 2016 è membro del comitato editoriale della rivista scientifica La Clinica Terapeutica.

È revisora di progetti Cineca per le seguenti riviste: Clinical Ophthalmology, Clinical Interventions in Aging, International Medical Case Reports Journal, Clinical Optometry, Patient Preference and Adherence, Therapeutics and Clinical Risk Management

È autrice e coautrice di numerosi articoli scientifici, tra cui:

(2017) Pacella F, La Torre G, Basili S, Autolitano M, Pascarella A, Lenzi T, Pacella E. Comparison between "early" or "late" intravitreal injection of dexamethasone implant in branch (BRVO) or central (CRVO) retinal vein occlusion: six-months follow-up. Cutaneus and Ocular Toxicology, 36(3):224-230. doi: 10.1080/15569527.2016.1254648. Epub 2017 Jan 11.

(2016) Pacella F, Romano MR, Turchetti P, Tarquini G, Carnovale A, Mollicone A, Mastromatteo A, Pacella E. An eighteen-month follow-up study on the effects of Intravitreal Dexamethasone Implant in diabetic macular edema refractory to anti-VEGF therapy. International Journal of Ophthalmology, 9(10):1427-1432. eCollection 2016.

(2016) Pacella F, Agostinelli E, Carlesimo SC, Nebbioso M, Secondi R, Forastiere M, Pacella E. Management of anterior chamber dislocation of a dexamethasone intravitreal implant: a case report. Journal of Medical Case Reports,10(1):282.

(2016) Pacella E, Mipatrini D, Pacella F, Amorelli G, Bottone A, Smaldone G, Turchetti P, La Torre G. Suspensory Materials for Surgery of Blepharoptosis: A Systematic Review of Observational Studies. PLoSOne, 11(9):e0160827. doi: 0.1371/journal.pone.0160827. eCollection 2016. Review.

(2016) Grancara S, Dalla Via L, García-Argáez AN, Ohkubo S, Pacella E, Manente S, Bragadin M, Toninello A, Agostinelli E. Spermine cycling in mitochondria is mediated by adenine nucleotide translocase activity: mechanism and pathophysiological implications. Amino Acids, 48(10):2327-37. doi: 10.1007/s00726-016-2264-6. Epub 2016 Jun 2.

(2016) Pacella F, Ferraresi AF, Turchetti P, Lenzi T, Giustolisi R, Bottone A, Fameli V, Romano MR, Pacella E. Intravitreal Injection of Ozurdex(®) Implant in Patients with Persistent Diabetic Macular Edema, with Six-Month Follow-Up. Ophthalmology and Eye Diseases, 8:11-6. doi: 10.4137/OED.S38028. eCollection 2016.

(2015) Pacella E, Pacella F, De Paolis G, Parisella FR, Turchetti P, Anello G, Cavallotti C. Glycosaminoglycans in the human cornea: age-related changes. Ophthalmology and Eye Diseases, 7:1-5. doi: 10.4137/OED.S17204. eCollection 2015.

(2015) Taurone S, Ripandelli G, Pacella E, Bianchi E, Plateroti AM, De Vito S, Plateroti P, Grippaudo FR, Cavallotti C, Artico M. Potential regulatory molecules in the human trabecular meshwork of patients with glaucoma: immunohistochemical profile of a number of inflammatory cytokines. Molecular Medicine Reports, 11(2):1384-90. doi: 10.3892/mmr.2014.2772. Epub 2014 Oct 27.

(2014) Fehér J, Kovács I, Pacella E, Radák Z. Correlation of the microbiota and intestinal mucosa in the pathophysiology and treatment of irritable bowel, irritable eye, and irritable mind syndrome. Orvosi Hetilap, 155(37):1454-60. doi: 10.1556/OH.2014.29987. Review. Hungarian.

(2014) Pacella E, Arrico L, Santamaria V, Turchetti P, Carbotti MR, La Torre G, Pacella F.  Dorzolamidechlorhydrate versus acetazolamide in the management of chronic macular edema in patients with retinitis pigmentosa: description of three case reports. Ophthalmology Eye Disease, 6:21-6. doi: 10.4137/OED.S13617. eCollection 2014.

(2014) Pacella E, Nisi G, Campana M, Pacella F, Mazzeo F, Brandi C, De Santi MM, Malagnino V, Tanganelli P, D'Aniello C. Histological and ultra-structural effects of rapid muscle expansion through intramuscular administration of carbon dioxide: an intra-operative study in an animal model. European Review for Medical Pharmacology Sciences, 18(3):416-20.

Riconoscimenti e premi

Nel 2010 ha ricevuto il premio "Kallistos award" per la ricerca medica e scientifica.

Nel 2019 ha ricevuto il premio "Professionalism and Competence" della Fondazione SAPIENTIA MUNDI.

Manuela Teresa Raimondi
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Area STEM: Ingegneria

Competenze: ingegneria biomedica

Parole chiave: biofarmaci, cellule staminali, farmaci, ingegneria tissutale, medicina rigenerativa, organi in vitro

Regione: Lombardia


Funzione/Ruolo

Professoressa ordinaria di Bioingegneria al Politecnico di Milano

Percorso professionale

Dopo la laurea in Ingegneria Meccanica con indirizzo in Bioingegneria, presso il Politecnico di Milano, nel 2000 consegue il dottorato di ricerca in Bioingegneria presso lo stesso Ateneo, dove prosegue la sua carriera fino a oggi. Nel 2003 fonda l'unità di ricerca in Bioingegneria dislocata presso l'IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano e la dirige fino al 2008. Nel 2010 fonda il laboratorio di Meccanobiologia del Dipartimento di Chimica, materiali e ingegneria chimica "Giulio Natta", dove dal 2018 è professoressa ordinaria di Bioingegneria. Dal 2013 al 2015 è vice-coordinatrice del programma interdipartimentale di dottorato in Bioingegneria. Nel 2014 fonda e dirige il LuCld lab, laboratorio per l'imaging su cellule viventi. Dal 2015 è la referente del Politecnico di Milano per l'accordo quadro con l'istituto di ricerca farmacologica dell'I.R.C.C.S. Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano.

Risultati scientifici

La sua attività scientifica si concentra sulla bioingegneria, sulla comprensione e il conseguente controllo di meccanismi biologici mediante dispositivi ingegneristici per la coltura di cellule al di fuori dell'organismo umano. Un importante risultato è stato quello di riuscire a orientare la produzione di organoidi (versioni semplificate e miniaturizzate di un organo prodotto in vitro), per esempio tessuto cerebrale o metastasi tumorali ossee, utilizzando dispositivi miniaturizzati detti "bioreattori millifluidici". Manuela Raimondi ha progettato tali sistemi per produrre e mantenere in coltura tessuto vivente da impiegare per la sperimentazione di nuovi farmaci, per esempio chemioterapici e anti-infiammatori, in modo molto più realistico della coltura cellulare convenzionale, riducendo l'impiego di animali da esperimento. Nei suoi studi si è focalizzata sulle cellule "mesenchimali", ovvero cellule staminali del tessuto osseo e cartilagineo, che forniscono la naturale capacità rigenerativa e riparativa ai tessuti del corpo umano. Un importante risultato è stato quello di riuscire a imitare gli stessi legami che mantengono aggregate le cellule nelle nicchie naturali in cui esse abitualmente risiedono nel corpo umano, progettando strutture artificiali di dimensione nanometrica, dette "nicchie ingegnerizzate", alle quali far aderire le cellule in coltura. Questa tecnica di coltura non convenzionale consente di mantenere le proprietà delle cellule staminali in coltura prolungata, senza necessità di somministrare molecole tossiche, accelerando così il trasferimento di queste cellule verso un loro uso clinico come farmaci naturali, in sostituzione dei farmaci anti-infiammatori convenzionali. Lo stesso metodo viene utilizzato per le rigenerazione di organi in vitro.

Attività editoriali e pubblicazioni

È autrice di circa 200 pubblicazioni scientifiche, tra cui: 

[2018] Marturano-Kruik A, A.Villasante, K.Yaeger, S. Ambati, A. Chramiec, M.T. Raimondi, G. Vunjak-Novakovic. Biomechanical regulation of drug sensitivity in an engineered model of human tumor. Biomaterials. 2018 Jan;150:150-161. doi: 10.1016/j.biomaterials.2017.10.020

[2018] Marturano-Kruik A, Nava MM, Yaeger K, Chramiec A, Hao L, Robinson ST, Guo XE, Raimondi MT, Vunjak-Novakovic G. Human bone perivascular niche-on-a-chip for studyingmetastatic colonization. Proc Natl Acad Sci U S A. 2018 Feb 6;115(6):1256-1261. doi:10.1073/pnas.1714282115.

[2018] Garcia A, Jacchetti E, Marotta R, Tunesi M, Rodriguez Matas JF, Raimondi MT. The Effect of Cell Morphology on the Permeability of the Nuclear Envelope to Diffusive Factors. Frontiers in Physiology. Published online July 13, 2018. https://doi.org/10.3389/fphys.2018.00925

[2017] Ricci D, Nava MM, Zandrini T, Cerullo G, Raimondi MT, Osellame R. Scaling-Up Techniques for the Nanofabrication of Cell Culture Substrates via Two-Photo Polymerization for Industrial-Scale Expansion of Stem Cells. Materials, 10(1):66. doi: 10.3390/ma10010066 

[2016] Tunesi M, Fusco F, Fiordaliso F, Corbelli A, Biella G, Raimondi MT. Optimization of a 3D dynamic culturing system for in vitro modeling of Frontotemporal Neurodegeneration-relevant pathologic features. Frontiers in aging neuroscience. Frontiers in Aging Neuroscience, 8:146. doi: 10.3389/fnagi.2016.00146

[2016] Garcia B, Rodriguez Matas JF, Raimondi MT. Modeling of the mechano-chemical behavior of the nuclear pore complex: current research and perspectives. Integrative Biology, 8(10): 1011-1021 doi: 10.1039/c6ib00153j 

[2016] Nava MM, Di Maggio N, Zandrini T, Cerullo G, Osellame R, Martin I, Raimondi MT. Synthetic niche substrates engineered via two-photon laser polymerization for the expansion of human mesenchymal stromal cells. Journal of Tissue Engineering and Regenerative Medicine, doi: 10.1002/term.2187 

[2016] Nava MM, Piuma A, Figliuzzi M, Cattaneo I, Bonandrini B, Zandrini T, Cerullo G, Osellame R, Remuzzi A, Raimondi MT. Two-photon polymerized "nichoid" substrates maintain function of pluripotent stem cells when expanded under feeder-free conditions. Stem Cell Research and Therapy, 7:132. doi: 10.1186/s13287-016-0387-z 

[2014] Raimondi MT, Nava MM, Eaton SM, Bernasconi S, Vishnubhatla KC, Cerullo G, Osellame R. Optimization of femtosecond laser polymerized structural niches to control mesenchymal stromal cell fate in culture. Micromachines, 5, 341-358; DOI: 10.3390/mi5020341 

[2013] Raimondi MT, Eaton SM, Laganà M, Aprile V, Nava MM, Cerullo G, Osellame R. Three-dimensional structural niches engineered via two-photon laser polymerization promote stem cell homing. Acta Biomaterialia, 9(1):4579-84. DOI: 10.1016/j.actbio.2012.08.022 

[2012] Laganà M, Raimondi MT. A miniaturized, optically accessible bioreactor for systematic 3D tissue engineering research. Biomedical Microdevices. 14(1):225-234, ISSN 1387-2176, DOI:10.1007/s10544-011-9600-0

Riconoscimenti e premi

Manuela Raimondi ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, fra cui tre grants ERC:

2000-2001: Young Investigator Award del Politecnico di Milano.

2005-2006 e 2006-2007: Research Award della Fondazione Cariplo.

2006 e 2007: Rocca Award del MIT-Italy program.

2010-2011: Research Award del Ministero dell'Economia e dello Sviluppo Economico.

2011-2012: Young Researcher Award del Politecnico di Milano.

2015-2020: ERC-CoG-2014 Grant award in stem cell mechanobiology, dell'European Research Council, project NICHOID.

2017-2018: ERC-PoC-2016 Grant award in stem cell bioengineering, assegnato dall'European research Council, Brussels, Belgium - project NICHOIDS.

2019-2020 ERC-PoC-2018 Grant award in microfluidic bioengineering, dell’European Research Council, project MOAB.